Un videoregistratore come un predatore. Lo vedeva così la rivista Sorush nel 1983, quando iniziò la messa al bando delle videocassette in Iran, durata fino al 1994.
Nello stesso anno il ministro Khatami (poi Presidente riformista) descrisse il VHS come "Una fonte di corruzione morale... degrado e oscenità nella nostra società"
Dal libro "Underground: The Secret Life of Videocassettes in Iran", di Blake Atwood
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