Dopo Rasoulof, anche Jafar Panahi specifica meglio la sua posizione, in un commeto comparso in una sua "stories" di Instagram:
"Non ho alcun dubbio su questo punto chiaro e non negoziabile: ho già espresso esplicitamente la mia posizione e la ribadisco ancora una volta: un attacco alla mia patria, l’Iran, non è in alcun modo accettabile. Israele ha violato l’Iran e dovrebbe essere processato in un tribunale internazionale come aggressore di guerra.
Questa posizione non significa in alcun modo ignorare decenni di cattiva gestione, corruzione, oppressione, tirannia e incompetenza del regime della Repubblica Islamica. Questo governo non ha né il potere, né la volontà, né la legittimità per governare il paese o gestire le crisi. Restare sotto questo regime significa continuare il crollo, continuare la repressione e continuare la fuga! L’unica via d’uscita è sciogliere immediatamente questo sistema e avviare un governo democratico e popolare, responsabile.
Con piena enfasi sulla salvaguardia dell’integrità territoriale dell’Iran e del diritto alla sovranità nazionale, chiedo la fine immediata e incondizionata della devastante guerra tra la Repubblica Islamica e il regime israeliano; una guerra che distrugge la vita e i mezzi di sussistenza dei civili da entrambe le parti e che devasta le infrastrutture vitali. Questa guerra rappresenta una minaccia grave per la pace regionale e i valori umani.
Entrambi i regimi dovrebbero essere apertamente condannati per la loro persistenza nella violenza, nella guerra e nella totale indifferenza verso la dignità umana. Attacchi missilistici, bombardamenti di aree residenziali e uccisione mirata di civili sono crimini. Morale, politica e sicurezza non sono scuse per questi crimini. Continuare questo ciclo di sangue e odio non farà altro che aumentare l’instabilità nel mondo e diffondere il disastro.
Chiedo all’ONU e alla comunità internazionale di agire immediatamente, con decisione e senza esitazioni o ritardi, per costringere i due regimi a fermare le azioni militari e l’uccisione di civili. Il silenzio e l’inazione continuata significano complicità nel crimine. Chiaro e forte!
#نه_به_جنگ #نه_به_جمهوری_اسلامی
#NoAllaGuerra #NoAllaRepubblicaIslamica"
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