Due giovani registi iraniani, Panah Panahi e Shahram Mokri, hanno inserito Close-Up tra i loro dieci film preferiti di tutti i tempi nel sondaggione della rivista Sight & Sound, in cui il film di Abbas Kiarostami si è piazzato al diciassettesimo posto nella classifica generale, al nono in quella dei dei film scelti dai soli registi.
Per Panahi jr., "Questo film è lo scopo stesso del cinema. Tutto è così meravigliosamente credibile e allo stesso tempo così apparentemente semplice. Alla fine sono rimasto stupito e meravigliato dall'impressione che ha fatto sugli spettatori. Essere credibili senza dover usare tutti i tipi di trucchi cinematografici è qualcosa che solo un grande maestro può fare."
Secondo Mokri, "Close-Up è molto accurato nel ritrarre l'Iran di oggi.
Volti nascosti dietro le mascherine. Kiarostami (un regista del movimento intellettuale iraniano) realizza un film su Makhmalbaf (che all'epoca era un fanatico religioso).
Egli realizza questo film dal punto di vista di Sabzian (uno a cui piace essere Makhmalbaf) in un ri-documentario.
Vaghi così tra documentario e finzione e anche tra Kiarostami e Makhmalbaf, tra realtà e realtà ricostruita."
Panahi e Mokri sono gli unici due iraniani ad aver votato per Close-Up.
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