Oggi è stato scarcerato anche Mohammad Rasoulof. Queste le parole che ha scritto su Instagram dopo la liberazione (traduzione di Sara Fallah)
Ero ancora in congedo per malattia e un'ora fa sono stato informato del mio rilascio.
Dopo due settimane di isolamento nella cella 240 e continui interrogatori per quasi tre settimane nella cella 209 e il trasferimento nella cella della prigione di Evin per scontare le due pene reclusive pendenti dal 2010 e 2020, ho avuto l'opportunità di frequentare una vasta gamma di uomini di scienza, politica ambientalisti, avvocati, traduttori, scrittori, giornalisti, insegnanti, attivisti per i diritti umani, prigionieri politici e oppositori religiosi. Ho scoperto di aver imparato dalla sapienza e dall'esperienza di queste persone.
Con l'insorgenza di #زن_زندگی_آزادی (donna vita libertà), con gli altri prigionieri abbiamo seguito notizie e informazioni in tutti i modi possibili. L'esperienza dell'osservare questa grandiosità da dietro le alte mura del carcere è un'altra storia, ma tutto sommato abbiamo pianto per ogni sofferenza dei nostri connazionali e ad ogni vittoria la fiammella della speranza si riaccendeva in noi.
Ora il pensiero della libertà è con me. Le mura si sono allontanate e forse non si riesce a vedere che la fine del carcere non è l'inizio della libertà, che questa è una strada lunga e tortuosa.
P. s.: chi esce di galera sa che lascia una parte di sé accanto a chi resta prigioniero in carcere.
Desideriamo la loro libertà.
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