mercoledì 28 giugno 2017

Anxiety, Samuel Khachikian (1962)



Behrooz Niknejad (Abdollah Bootimar) è uno scrittore di gialli. Sposatosi con Roshanak (Iren), rampolla di una famiglia industriale, si ritrova a condurre la fabbrica dopo la morte dello lo zio di lei in un incidente sul lavoro. Mentre il detective Jamsheed (Arman) sospetta che si sia trattato di omicidio, un vecchio amante (Shandermani) comincia a ricattare Roshanak, che viene catapultata in una catena di eventi spaventosi.

Alla fine il film si rivela essere quasi un remake de "I diabolici", solo con movente economico, per nulla passionale. E ovviamente in un contesto diverso, nell'ambiente di una borghesia persiana moderna, urbana, occidentalizzata, quanto sordida e ricattabile, come mai l'avevamo conosciuta nei lavori precedenti del regista (tornato all'ovile del Azhir Film Studio, dopo che a causa di dissidi si era accasato altrove) che abbiamo avuto occasione di vedere. Del resto la ruspa iniziale ha fatto metaforicamente piazza pulita dei residui di un mondo antico e innocente.
Ma il salto di qualità è soprattutto stilistico: "Anxiety" (Delhoreh) mantiene per due ore una tensione palpabile che non ha nulla da invidiare al capolavoro di Clouzot, grazie soprattutto a un gran lavoro sul sonoro, alle inquadrature espressioniste e al magnifico bianco e nero di Ghodratollah Ehsani. Più che i due coniugi al centro della vicenda, sono memorabili il detective e la complice del vecchio amante (Haleh), autentica femme fatale degna dei noir occidentali migliori. L'autore ci mette poi la malizia delle riprese dal basso e delle inquadrature dei piedi delle donne, non nuove nella sua opera.

Khachikian gira i dialoghi a 22 fotogrammi al secondo per accelerali, ma per fortuna l'esito non è la frenesia di "Storm in Our City",
Parte della critica iraniana stronca però il film e lo colloca in antitesi rispetto alla nascente New Wave locale.


Nel cast (interpreta l'uomo col coltello) è presente l'attore Reza Beik Imanverdi, che lavorerà in un paio di b-movie italiani di Demofilo Fidani.
L'attrice protagonista Iren farà in tempo a comparire in "Shirin" di Abbas Kiarostami (2008), prima di morire nel 2012.




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