venerdì 21 marzo 2025

IL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA RENDE OMAGGIO A MOHAMMAD RASOULOF

 

Il regista iraniano, Premio della Giuria a Cannes e Orso d’Oro a Berlino,

sarà al Cinema Massimo per presentare una selezione dei suoi film

 

Cinema Massimo, 3-9 aprile 2025

 

Nato a Shiraz nel 1972, Mohammad Rasoulof è un regista e sceneggiatore iraniano conosciuto per la forza e il coraggio con cui ha saputo affrontare temi come la repressione, la libertà individuale e le contraddizioni sociali e politiche del suo Paese. Il Museo Nazionale del Cinema gli rende omaggio con una ampia selezione dei suoi film di finzione, presentati al Cinema Massimo dal 3 al 9 aprile 2025.

 

Mohammad Rasoulof sarà a Torino dal 3 al 6 aprile per introdurre le proiezioni dei suoi film al Cinema Massimo; il 4 aprile alle ore 20:30 incontrerà il pubblico in una conversazione condotta da Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. A seguire, alle 21:30, presenterà il suo film There is No Evil.

 

Dopo aver studiato cinema all'Università di Teheran, esordisce alla regia nel 2002 col film Gagooman, seguito da L’isola di ferro e da una serie di opere che raggiungono fin da subito i grandi festival internazionali, alternando film di finzione e documentari. Nel 2009 arriva il Premio FIPRESCI al Torino Film Festival con The White Meadows, nel 2017 il Premio della giuria al Festival di Cannes con A Man of Integrity e nel 2020 l’Orso d’oro alla Berlinale con There is No EvilIl seme del fico sacro, suo ultimo lavoro, è stato premiato a Cannes ed è entrato nella cinquina dei nominati per il miglior film internazionale agli Oscar 2025.

 

Rasoulof realizza film che esplorano le tensioni politiche e sociali dell'Iran contemporaneo attraverso uno sguardo intimo e riflessivo. Nei suoi racconti di uomini e donne, che si confrontano con un sistema autoritario, sfidando le restrizioni imposte dal potere e ponendo domande cruciali sulla giustizia, la verità e la resistenza, il cinema diventa uno strumento di denuncia sociale e politica, ma anche un’occasione di ricerca e conoscenza.

 

Nonostante i successi internazionali, la sua carriera è stata segnata da un rapporto difficile con le autorità iraniane: più volte arrestato e messo sotto sorveglianza, Rasoulof ha continuato a pensare e realizzare film che interrogano il concetto di potere, tanto nell’ambito pubblico quanto in quello privato. Nel 2024 è riuscito a lasciare il suo paese per ricongiungersi con la sua famiglia in Germania. Insieme a Jafar Panahi, Rasoulof è una delle figure di spicco del cinema iraniano contemporaneo.

 

 

PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI

 

The Twilight (Gagooman)

(Iran 2002, 83’, DCP col., v.o. sott. it.)

Nel 1998, in una delle prigioni del Nord-Est dell'Iran, si verificò uno strano evento che ha ispirato il film. Alireza, un detenuto problematico incarcerato per furto, cerca di fuggire. Il direttore del carcere spinge la madre di Alireza a trovare una sposa adatta, una giovane donna che sta scontando una pena per reati di droga.

Gio 3, h. 18.30/Dom 6, h. 16.00

La proiezione di giovedì 3 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

Il seme del fico sacro (The Seed of the Sacred Fig)

(Iran 2024, 167’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Mentre divampa a Teheran il movimento di protesta per la morte di una giovane donna, Iman festeggia la sua promozione a giudice istruttore del Tribunale della Guardia Rivoluzionaria. Le sue figlie, Rezvan e Sana, sono scioccate dagli eventi e la moglie Najmeh cerca di fare del suo meglio per tenere insieme la famiglia. Quando Iman scopre che la sua pistola d’ordinanza è sparita, sospetta delle tre donne. Spaventato dal rischio di rovinare la sua reputazione e di perdere il lavoro, diventa sempre più paranoico e inizia, un’indagine in cui vengono oltrepassati tutti confini.

Gio 3, h. 20.30/Mar 8, h. 15.15

La proiezione di giovedì 3 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

L'isola di ferro (Jazire-ye āhani)

(Iran 2005, 92’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Siamo nel golfo Persico. Una piccola comunità di persone senza mezzi di sussistenza decide di stabilirsi a bordo di una vecchia petroliera abbandonata. Su questa anomala isola le attività quotidiane del gruppo cominciano lentamente ad essere avviate come in una città qualunque fino a quando il capitano e leader della nave inizia a vendere, pezzo dopo pezzo, tutte le parti in ferro dell'imbarcazione mettendo a rischio la stabilità della nave stessa.

Ven 4, h. 16.00/Mer 9, h. 16.00

La proiezione di venerdì 4 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

The White Meadows (Keshtzar haye sepid)

(Iran 2009, 90’, DCP col., v.o. sott. it.)

L'atipico funzionario Rahmat naviga di isola in isola, in uno scenario caratterizzato da distese di sale, per raccogliere e custodire le lacrime delle persone. Che cosa ne faccia, è un mistero. Le trasforma in perle? Al primo approdo, sulla barca a remi sale di nascosto un ragazzo, in fuga alla ricerca di suo padre.

Ven 4, h. 18.00/Mar 8, h. 18.30

La proiezione di venerdì 4 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

Il male non esiste (Sheytan vojud nadarad)

(Iran 2020, 151’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Heshmat è un buon padre e un buon marito attento ai bisogni della famiglia. Ogni mattino si alza presto per andare al lavoro. Quale lavoro? Pouya non se la sente di essere colui che legalmente dovrà sopprimere una vita umana. Cosa dovrà fare per evitare questo compito? Javad torna al paese per chiedere in sposa l’amata, ma dovrà fare i conti con le sue azioni. Un'anziana coppia riceve la visita della nipote cresciuta in Germania, la quale è ignara che lo zio ha un doloroso segreto da confessarle. Film in quattro episodi sul tema della pena di morte in Iran. Orso d'oro a Berlino.

Ven 4, h. 21.30/Lun 7, h. 18.00

La proiezione di venerdì 4 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

Manuscripts Don’t Burn (Dast-Neveshtehaa Nemisoozand)

(Iran 2013, 125’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Basata su fatti realmente accaduti, la storia ruota attorno a un manoscritto che descrive un fallito piano da parte del regime iraniano di uccidere nel 1995 ventuno scrittori e giornalisti. Quasi vent'anni dopo, l'esistenza di questo documento rimane una minaccia e il capo della commissione di censura ha assoldato due killer, Morteza e Khosrow, per raccogliere le copie rimanenti e mettere a tacere i partecipanti.

Sab 5, h. 16.00/Dom 6, h. 20.30

La proiezione di sabato 5 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

A Man of Integrity (Lerd)

(Iran 2017, 112’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Reza e Hadis vivono con il figlio in una casa nella campagna nel nord dell’Iran. Hadis è direttrice di un liceo femminile e Reza ha un allevamento di pesci rossi. Si trovano ad affrontare una società privata, con forti legami con il governo e le autorità locali, che vuole rilevare la loro casa e il loro terreno, come già accaduto per molti agricoltori e proprietari della zona. La corruzione dilaga e la scelta di Reza dovrà tenere conto delle sue regole morali.

Sab 5, h. 18.30/Lun 7, h. 15.45

La proiezione di sabato 5 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

Goodbye (Be omid-e didar)

(Iran 2011, 100’, col., v.o. sott. it.)

Una giovane avvocata, alla quale è stato tolto il diritto di esercitare la professione, vive lontana dal marito, un giornalista inviso al potere di Teheran che ora lavora nel sud del paese in un’azienda per lo sviluppo. Decisa ad abbandonare l’Iran insieme al marito, sta portando avanti una pratica complessa che dovrebbe consentirle di ottenere un visto per l’estero: nel frattempo scopre di essere incinta, e deve decidere cosa fare con il bambino. Premio alla regista a Cannes.

Sab 5, h. 20.45/Dom 6, h. 18.00 –

La proiezione di sabato 5 sarà introdotta da Mohammad Rasoulof

 

 

Per info e biglietti: www.cinemamassimotorino.it

 


mercoledì 12 marzo 2025

Voci da Cannes

La pagina Phoenix Journal of Toronto riporta voci secondo cui a Cannes 78, che si terrà nel mese di maggio, potrebbero esserci tre film iraniani molto attesi: il nuovo di Shahram Mokri, di cui ci aveva parlato Babak Karimi in video intervista, il nuovo Jafar Panahi, e "Donna e bambino" di Saeed Roustaee, il regista di "Leila e i suoi fratelli"




sabato 8 marzo 2025

Video intervista a Babak Karimi su Nosrat Karimi

Video intervista a Babak Karimi, che ci ha parlato del documentario dedicato a suo padre Nosrat Karimi, importante regista e attore del cinema e della tv iraniana prerivoluzionari




Il documentario è visibile qui.








lunedì 3 marzo 2025

Terzo Oscar Per l'Iran

Il premio Oscar per il miglior cortometraggio di animazione è stato vinto dall'iraniano "In the Shadow of the Cypress", di Shirin Sohani e Hossein Molayemi.

Si tratta di un film di 20 minuti senza dialoghi, coprodotto dal mitico Kanun, e si può vedere a questo link.

https://vimeo.com/ondemand/intheshadowofthecypress/1050779616?fbclid=PAY2xjawIyNA5leHRuA2FlbQIxMQABplCR8555WhUDmb7_CrvNG3gieMsBnKD_8ii7oeo3WVAmz3KztGBWB41ghw_aem_vZjp7L2EU9_4LpGDwHobyg

I registi hanno potuto ritirare il premio grazie a un visto ottenuto "per miracolo" all'ultimo minuto e lo hanno dedicato a "chi lotta per le proprie battaglie interne e esterne e ai nostri concittadini iraniani che soffrono".

In questo sito dell'opposizione iraniana all'estero ci sono un po' di informazioni aggiuntive 

https://www.rferl.org/a/iran-oscars-animated-short-sohani-molayemi/33334236.html

domenica 23 febbraio 2025

Ali Abbasi accusato di molestie

Il regista di "Holy Spider" Ali Abbasi è stato accusato di un gesto molesto nei confronti di un attore famoso di cui non è stata rivelata l'identità. L'episodio è avvenuto a un afterparty dei Golden Globes. L'agenzia CAA ha deciso di interrompere la collaborazione con il regista, che si è scusato su X dicendo che il gesto non aveva natura sessuale 

giovedì 20 febbraio 2025

Una petizione per Sanaeeha e Moqaddam

Il mondo del cinema internazionale si mobilita per i registi de "Il mio giardino persiano" attraverso una petizione raggiungibile al seguente link:

https://www.change.org/p/iran-clear-maryam-behtash-of-all-charges-now?fbclid=PAZXh0bgNhZW0CMTEAAabf1xMPNDOix_ElRPTw3wC_brIk1DLOCxPGtGjFZ7jDywc6VgBhXTOf6Qc_aem__Zxg1DEzcOeIqkqVdSmh0A


Tra i primi firmatari anche  Mohammad Rasoulof e Jafar Panahi.




[Français ci-dessous]

We, the undersigned,

call upon the Islamic Republic of Iran's authorities to immediately and unconditionally clear all the charges levelled at filmmakers Maryam Moghadam & Behtash Sanaeeha.

After months of interrogation, and after continuous travel bans for the past two years, they are now due to appear in Iran's Revolutionary Court on March 1st, 2025 because of their Berlinale-awarded film My Favourite Cake, which has been labelled as "obscene", as "offending public morality", as "propaganda against the regime", and as “unlawfully” screened without the authorities' permits for distribution. 

In the light of these persecutions, we stand uniformly by Maryam & Behtash and their freedom and right to create and to express themselves, just like any filmmaker and artist should be able to.




Nous demandons

aux autorités de la République islamique d'Iran de lever, immédiatement et sans condition, toutes les accusations portées contre les cinéastes Maryam Moghadam & Behtash Sanaeeha.

Après avoir subi de multiples interrogatoires, et alors qu’ils sont interdits de sortie du territoire iranien depuis près de deux ans, ils doivent à présent comparaître devant le tribunal révolutionnaire iranien le 1er mars 2025. Qualifié d'« obscène » par le réquisitoire, leur film Mon gâteau préféré, primé à la Berlinale en 2024, serait une « offense à la moralité publique » et une oeuvre de « propagande contre le régime », et a de plus été projeté « illégalement », sans autorisation officielle de distribution.

Face à ces persécutions, nous soutenons pleinement Maryam et Behtash dans leur droit de créer et de s’exprimer, comme tout cinéaste et artiste devrait pouvoir le faire.




Signed by
 (list will be updated intermittently; signatures via this website appear directly in the "ticker tape" at the top):

  • The International Coalition for Filmmakers at Risk (ICFR)
  • Orwa Nyrabia, International Documentary Festival Amsterdam (IDFA)
  • Vanja Kaludjercic, International Film Festival Rotterdam (IFFR)
  • Mike Downey OBE, European Film Academy (EFA)
  • Matthijs Wouter Knol, European Film Academy (EFA)
  • Alberto Barbera, Venice Film Festival
  • Nashen Moodley, Sydney Film Festival
  • Margje de Koning, Movies That Matter
  • Sarah Spring, Documentary Association of Canada
  • Céline Sciamma, writer-director
  • Jean-Pierre Dardenne, writer/director/producer
  • Mohammad Rasoulof, writer-director
  • Agnieszka Holland, writer-director
  • Hiam Abbass, actor/director
  • Jafar Panahi, writer-director
  • Juliette Binoche, actor
  • Isabel Coixet, writer-director
  • Pedro Almodóvar, writer-director
  • Agustín Almodóvar, producer
  • Marie-Ange Luciani, film producer
  • Nina Menkes, director
  • Robin Campillo, writer-director
  • Mina Kavani, actor
  • Diana El Jeiroudi, director/producer
  • Emilie Dequenne, actor
  • Arthur Harari, writer/director/actor
  • Jeanne Balibar, actor
  • Rebecca Zlotowski, writer-director
  • Juho Kuosmanen, writer-director
  • Mariane Pearl, (screen)writer
  • Dominik Moll, writer-director
  • Rebecca Thomas, writer-director
  • Marina Foïs, actor
  • Robert Guédiguian, writer-director
  • Jonás Trueba, writer-director
  • Gilles Marchand, writer-director
  • Tricia Tuttle, Berlinale Film Festival
  • Kirsten Niehuus, Medienboard Berlin-Brandenburg
  • Dominic Willsdon, International Documentary Association (IDA)
  • Sophie Mirouze, Festival La Rochelle Cinéma
  • Abby Sun, International Documentary Association (IDA)
  • Pauline Girardot, MIFC/Festival Lumière Lyon
  • Toru Kubota, Docu Athan
  • Marjo Pipinen, Finnish Film Foundation
  • Dominique Choisy, writer-director
  • Joelle Touma, screenwriter
  • Marco Cherqui, film producer
  • Gilles Gaston-Dreyfus, actor
  • Patricia Mazuy, writer-director
  • Emilia Mello, producer/director
  • Jonathan Wakeman, screenwriter
  • Vanessa Lhoste, actor
  • Valérie Donzelli, writer/director/actor
  • Philippe Le Guay, writer-director
  • Christine Plenus, set photographer
  • Jean-Pierre Duret, sound designer & recordist
  • Collectif Cinéma
  • Sara Ishaq, writer-director
  • Jordi Wijnalda, writer-director
  • Athanasia Biniadaki
  • Etienne Hardy
  • Matthew Rankin, writer-director
  • Lev Nussimbaum
  • Sabrina Meier, actor
  • Diane Carson, film journalist
  • Véronique Closset
  • Javier Lafuente, producer
  • Brenda Mattick, editor
  • Emma Mattei, programmer
  • José Marquez
  • Ranya Mokdad
  • Yukiko Inoue
  • Mary Ann De Vlieg, IETM
  • Sato Akari
  • Marc Lowyck
  • Mary Mehrian
  • Bea de Visser, filmmaker/visual artist
  • Gwenda Jansen
  • Jumei Ma
  • Christopher Zitterbart, producer
  • Joachim Trier, writer-director
  • Charles Soebarta, BerlinDocuFest
  • Valérie Mougin, Cinémas UGC
  • Alex Szalat, Doc's Up Fund
  • Peter Krupenin, producer
  • Miro Bilbrough, writer/director
  • Alba Rohrwacher, actor
  • Bénédicte Thomas, distributor
  • Janine Teerling, writer-director
  • Clément Chautant, sales agent
  • Yanis Laschet
  • Marceau Laborie
  • Aïda Vosoughi, artist/filmmaker
  • Tess Franzen, sales exec
  • Delphine Lallet, screenwriter
  • Ania Bijvoet
  • Ayça Çiftçi, director
  • Philippe Lallet
  • Louise Richard
  • Mercedes Martinez, programmer
  • Itsaso Arana Baztan, actor/screenwriter
  • Eddie Chebbi, producer
  • Christian Allaume, programmer
  • Solenn Rousseau, programmer/educator
  • Stéphanie Berthelor
  • Paul de Beco, acquisitions
  • Sam Menopa
  • Myra Evans, visual artist
  • Eva Gerold
  • Marie-Line Laboiry
  • Gerrit Zitterbart
  • Marie-France Aubert, Festival International du Film d'Amiens
  • Laurence Reymond, Quinzaine des Cinéastes, Cannes
  • María Campaña Ramia, Ambulante Documentary Film Festival
  • Laure Caillol, First Cut Lab
  • Ivanna Kozak, Ukrainian Film Festival Berlin
  • Karyοfyllia Karabeti, actor
  • Aisha Gazdar, filmmaker/journalist
  • Marie Regan, filmmaker
  • Pauline Delfino
  • Elahe Esmaili
  • Sarah Dorman Sveen, producer
  • Gérard Krawczyk, director
  • George Katsios
  • Alexandre Tylski, director/researcher
  • Faris Sayegh
  • Cécile Giraud, exhibitor
  • Kellen Quinn, producer
  • Michel Vitteaut
  • Evangelia Petrou
  • Giorgia Caffagni
  • Jeanne Le Gall
  • Isabelle Benkemoun, producer
  • Zoé Le Gall
  • Antonia Stelitano
  • Dimitra Rigatou
  • David Stangherlin
  • Alessandra Natella
  • Evangelia Xenogiannopoulou, researcher
  • Anastasia Theodorou
  • Sophie Beutelmann
  • Arash Mashverat, director
  • Maaike Terheggen
  • Floor Onrust, producer
  • Elodie Saget, curator
  • Cecilia Spano
  • Niusha Yousefian
  • Pierre Filmon, director
  • Cathérine Rudel
  • Irene Altavilla
  • Malu Janssen, writer-director
  • Radu Mihaileanu, writer-director
  • Sepideh Farsi, writer-director
  • Nicolas Bary, writer-director
  • Chantal Dumoulin
  • Volker Schlöndorff, writer/director/producer
  • Tabitha Jackson, film exec
  • Jerome Enrico, writer-director
  • Dibakar Das Roy, director/producer/actor
  • Jean Achache, writer-director
  • Kirsten Johnson, director/cinematographer
  • Françoise Cathérin
  • Avi Mograbi, director
  • Rémi Roy, producer
  • Miguel Courtois, director/producer
  • Morgan Gonzales
  • Diane Attanasio
  • Jetske de Jong
  • Laura Poitras, director
  • Étienne Astor
  • Alejandra Gatica
  • Catherine Coetsier
  • Irène Oger, distributor/programmer
  • Anna Durand
  • Frédéric Sojcher, director/educator
  • Jean-Pierre Sauné, writer-director
  • Gerard Tierney, documentary producer
  • Vasilis Oikonomou
  • Maguy Bussière
  • Francesco Montagner, writer-director
  • Maarten Treurniet, director
  • Noortje Post
  • Marianne Dumoulin, producer
  • Jacques Oger, director/editor
  • Anne Le Ny, actor
  • Guandalina Martin
  • Astrid Ast
  • Emmanuelle Béart, actor
  • Marion Guillon, Films Boutique
  • Félix Chrétien
  • Katerina Gabunija, festival coordinator
  • Elena Lapschin
  • Héloïse Richard
  • Sandrine Bonnaire, actor
  • Dominique Brem
  • Maria Krebs
  • Emmanuel Mouret, actor/director/writer
  • Catherine Parrott
  • Petra Van Horssen, distributor
  • Rozenn Fequant, Biarritz Film Festival
  • Maud Berbille, producer
  • Suzanne Bernatchez
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