mercoledì 16 maggio 2018

Panahi assente ma bene accolto a Cannes

Il direttore di Cannes Thierry Frémaux aveva lanciato un invito: Le autorità iraniane riceveranno una lettera da parte nostra e da parte delle autorità francesi per autorizzare Jafar Panahi a lasciare il territorio, presentare il suo lavoro e poter rientrare nel suo Paese”. La risposta del ministro della cultura iraniano Abbas Salehi era sembrata possibilista: 'Il lavoro di Panahi può essere visto in diversi festival, in vari paesi, il che gli permette di vincere numerosi premi, ma una decisione finale non è stata ancora presa. C'è ancora tempo per vedere cosa accadrà.'



Al momento non è accaduto nulla, la presentazione di "3 Faces" (Se rokh) è avvenuta con Panahi contumace. Chissà che non cambi qualcosa in caso di premio...

Già, perché il film è piaciuto assai. E pure alla stampa italiana. Sul Corriere della Sera, Paolo Mereghetti affibbia tre stelle su quattro, perché 'Panahi esalta il fascino del cinema', 'con la sua abituale sapienza', ' lasciando lo spettatore senza risposte ma con tante domande su cui riflettere'.

Emiliano Morreale su Repubblica riassume così la trama

Un video sul telefonino mostra una ragazzina che, disperata perché la famiglia l'ha data in sposa impedendole la carriera di attrice, e lamentando di non aver ricevuto risposta ai suoi appelli all'attrice Behnaz Jafari, si uccide. Ma il filmato non è chiaro, e Jafari (che interpreta se stessa nel film) lascia il set per scoprire se si tratta di un video autentico o di uno scherzo. Accanto a lei, al volante, Panahi stesso, che fa da spalla e da interprete ai vari incontri, in un paesino al confine con la Turchia.

E commenta: 'È un apologo in linea con la lezione del maestro Kiarostami e del suo interrogarsi sul senso e i limiti della rappresentazione', 'In maniera lineare e con toni da disincantata commedia, Panahi intavola una parabola che è una metafora della reclusione (anche della propria) e anche, a pensarci bene, una satira del maschilismo'

Aggiungiamo che Behnaz Jafari si è vista anche in un film uscito in Italia: "Lavagne" di Samira Makhmalbaf



Fulvia Caprara de La Stampa fa lodi sperticate: 'Diciamo subito che è un film meraviglioso', mentre Alberto Crespi, per tanti anni a L'Unità, su Facebook sentenzia: 'Molti cineasti con grandi mezzi a disposizione e totale libertà d’azione dovrebbero studiarsi a fondo il cinema di Jafar Panahi, iraniano da anni perseguitato in patria. Panahi fa film con due lire e pochissime persone, ma con una quantità (e qualità) di idee che ad altri basterebbero per un’intera filmografia. Oggi a Cannes “Se rokh”, il suo ennesimo gioiello.' Per Steno Solinas de Il Giornale "3 Faces" è  'asciutto, poetico, coinvolgente'. Solo per Andrea Chimento de Il Sole 24 Ore 'è ricco di spunti importanti, ma vittima di troppe ridondanze narrative e di molti momenti davvero prolissi'.

Il film ha un distributore italiano! "Cinema" di Valerio De Paolis dovrebbe portarlo nelle sale già quest'anno.




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