giovedì 5 novembre 2020

Colossi statunitensi del web contro un canale di film iraniani per l'America Latina


La segnalazione ci arriva da Nicola Pezzella, follower di Cinema Iraniano nonché autore di alcune recensioni del blog, e residente in Messico: a fine settembre Twitter ha sospeso, per la seconda volta, l'account di Hispan TV, il mezzo di informazione iraniano che trasmette, tra l'altro, una miriade di film doppiati in spagnolo castigliano, venezuelano e messicano. Una rete decisamente istituzionale, che non a caso trasmette dal Venezuela, paese alleato della Repubblica Islamica. 

Le dirette di Hispan TV su Youtube sono visibili in tutto il mondo, ma anche questa piattaforma - spiega sempre Nicola - aveva più volte sospeso il canale. Il pretesto principale è stata la violazione dei diritti d'autore: una scusa che non sta in piedi perché si tratta di contenuti propri, compresi i film prodotti direttamente da studios di proprietà statale iraniana. Film alquanto allineati, ma talvolta di qualità e importanza spprezzabili. La televisione ha aperto un nuovo canale chiamato HTV, ma ad ogni soppressione spariscono i contenuti, e ricaricare centinaia di documentari, film e altri video richiede molto tempo.

Twitter invece ha sospeso l'account, minacciando di fare lo stesso con eventuali account futuri, con un'altra motivazione principale, invero anch'essa già utilizzata da Youtube: Hispan TV trasmetterebbe informazioni non veritiere. Fake news, diffuse in particolare col notiziario.

Anche Facebook e Google - rivela la venezuelana Telesur - hanno messo nel mirino Hispan TV, il cui direttore Ali Ejarehdar ha buon gioco nell'affermare che le società tecnologiche statunitensi agiscono in conformità con le politiche "ostili" del governo di Washington.

Insomma, ancora una volta il cinema iraniano si ritrova al centro di dispute geopolitiche, in compagnia di  altri mass media.

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